lunedì 29 gennaio 2007

Piove! Porco governo...

martedì 23 gennaio 2007

Concerto di campane

Ieri, giorno di san Vincenzo Martire, santo patrono di València, ho potuto assistere al tocco di campane nella cattedrale. Straordinario, perché si trattava della festa del patrono e perché l'abbiamo ascoltato nella stesa sala delle campane.


Il campanile della cattedrale è una torre gotica di pianta ottagonale che fu costruita a qualche metro della cattedrale; oggi, però, dopo l'ultimo ingrandimento del tempio nel XV secolo, si trova già attaccato a questo.



Pianta della camera delle campane

Pianta della camera delle campane; queste si trovano dentro i grossi muri della torre. La freccia indica l'ingresso dalla scala a chiocciola.



La torre ha quattro corpi. Il primo è massiccio, visto che deve sopportare tutto il peso. Il secondo ha una abitazione chiamata "la prigione", ma che in realtà era il luogo dove abitavano i fuggiaschi alla giustizia che avevano chiesto rifugio nella cattedrale. Al terzo corpo troviamo "la abitacolo del campanaro", l'ultimo dei quali ci abitò fino ai primi anni del XX. E finalmente, nel quarto corpo, sotto la terrazza da dove si può vedere tutta la città, troviamo la stanza delle campane, dove abbiamo assistito a questo straordinario concerto.



I quattro corpi della torre del Miquelet

I quattro corpi della torre del Miquelet



Lo spettacolo è stato doppio: d'una parte, il suono assordente che ci faceva mancare l'aria; d'una altra, le manovre dei campanari (niente automatizzazione, tutto il concerto fatto a mano), così vicini alle grandi masse di ferro e legname in movimento da sembrare che d'un momento ad altro li avrebbero staccato la testa.



I campanari al lavoro

I campanari al lavoro


I campanari odierni non hanno nulla a che vedere con gli antichi (dimenticate Quasimodo, prego); sono uomini di tutte l'età (fra i dodici e i sessanta anni) e di tutte le occupazione (studenti, ragionieri, giardinieri, avvocati, professori...) che appartengono a una società culturale, Campaners de la Catedral de València(), che non solamente non guadagnano un soldo con questo, ma che anche pagano un piccola quantità annuale per aiutare al restauro delle vecchie campane, ai lavori d'investigazione, ecc.


Non si può rendere conto di questo spettacolo né con parole, né con fotografie, né con la registrazione del tocco delle campane (fotografie e registrazione del sito web di Campaners de la Catedral de València), ma può servire per farsene una piccola idea e, soprattutto, per ringraziare a queste persone per il loro lavoro culturale.






Il Michele alle dodici


domenica 21 gennaio 2007

Preambulo

Ho deciso di riprendere il mio blog in lingua italiana, visto che voglio prepararmi per darne un esame a maggio. Purtroppo, ho dimenticato il nome del vecchio blog, così dovevo sceglierne un altro. E questo non è facile: deve essere originale; ma io non vorrei che chi ci arriva lo faccia ingannato, voglio che il suo nome lascie intravedere che chi lo fa non ha l'italiano come madrelingua e, così, non ha una grande padronanza sul linguaggio. Ci ho riflettuto per parecchio tempo (quindici secondi, più o meno) e, a la fine, mi sono deciso per "in parole povere", titolo che mi sembra abbastanza onesto.
Ma quale ne sarà l'argomento principale del mio blog? Visto che a questo momento non abito in Italia e che il mio collegamento alla cultura italiana si riduce a Internet e alla satellitare, credo che sia consigliabile prendere da queste fonte i temi su cui scrivere. Ma voglio anche fare una cosa che non ho ancora fato: leggere dei blog scritti per italiani; così spero di avere un contatto più diretto con una parte della realtà italiana che ancora non conosco.
Chiedo benevolenza, per tanto, per i tantissimi errori (grammaticale, lessicali) che farò, ma sopratutto per gli sbagli (sociali, culturali) in cui cadrò. E sarò sempre gradito ai commenti di chi mi voglia correggere o informare.
A tutti e a tutte, il benvenuto.